martedì 6 settembre 2011

Forse le mail migliori sono quelle brevi

Forse le mail migliori sono quelle brevi, ed è un peccato ammetterlo per me che sono prolisso e onnivoro nel sesso fatto e narrato. Non riuscirò mai a raggiungere la sublime perfezione della brevità essenziale di questa lettera della mia Anais:

Mi getta sempre in una strana condizione immaginarti mentre mi pensi o ricordi episodi che ci riguardano. Mi sento avvolta in un'aura di erotismo inaudita e durante queste serate follemente masturbatorie talvolta il mio pensiero si congiunge al tuo, al tuo bacino che si struscia voglioso. Se solo potessi sentire quanto mi apro in quel momento. E mi hai fatto tornare in mente una volta in cui mentre ti stavo sopra strusciando l'una contro l'altro godemmo di un piacere vorace e mai placato.

Io, figuriamoci, sono più lungo (e poi si dice che le dimensioni non contano). A queste tre righe impeccabili ho risposto con un'omelia che non finiva più, nella quale mi riusciva difficile contenere i traboccamenti della mia eccitazione, di più, del mio entusiasmo alla sola idea di conoscere una donna come lei:

Anch'io, anch'io cerco voracemente il tuo corpo assente contro il quale strusciare il mio, come stamattina quando mi sono alzato prestissimo come al solito e all'accensione del cellulare ho ricevuto il tuo messaggio notturno, e le parole sono scivolate dolcemente dentro di me mentre mi spogliavo ed entravo in doccia, dove finalmente il lento risveglio s'è trasformato in erezione. Ma non mi sono toccato, per vari motivi. Il primo sarà stupido ma è preponderante: se mi masturbo troppo perdo energie e al mattino dopo, quando ho da lavorare, sono uno straccio e non mi va di alzarmi. Il secondo è il basso continuo, ossia che ieri come sempre avrei voluto masturbarmi per te con te, leggendo le tue parole, sentendo la tua voce. Il terzo è più prosaico, in quanto ieri sera è venuto a trovarmi un amico che è restato per ore, e il quarto forse ti farà ridere, ma ti prego di non dirmelo.

Cos'è successo? Che martedì sera è passata a trovarmi una che mi gira attorno da un po' di mesi, con la quale i discorsi sono sempre espliciti e che aveva espresso la curiosità di guardarmi mentre mi toccavo, provocandomi scoprendosi il seno e allargando le cosce sul divano di fronte al mio. Non che sia tutta questa bellezza, ma avevo favorito la sua curiosità accordandole l'appuntamento per via dell'intrinseca perversione sperimentale che trovavo nel suo atteggiamento. Dopo un'oretta che parlavamo - io tormentato dal mal di testa che mi coglie ogni volta che viaggio, lei in attesa del momento in cui me lo sarei tirato fuori o più educatamente le avrei chiesto di sbottonarsi la camicetta nera che già le lasciava scoperto l'ombelico - il discorso non so come è capitato sulla Messa e lei, di tutte le reazioni possibili, s'è messa a ridere senza contegno; e nonostante cercasse di fermarsi il fatto che io fossi cattolico e credessi in Dio le pareva di insopprimibile umorismo, e tanto più trovava inconcepibile il contrasto fra la perversione e la fede. Giuro, è stata quest'ultima cosa che mi ha precipitato nello sconforto, l'idea che non potesse considerare la compresenza di carne e spirito, come se io non conoscessi puttane che pregano tutte le sere e transessuali devote alla Madonna. Ha continuato a ridere finché non l'ho gettata fuori di casa, altro che farmi una sega davanti a lei; e comprenderai che quest'episodio mi abbia levato un po' di voglia.

D'altra parte, mi dico io che invidio il tuo vivere sola flirtante e masturbatoria, la Fidanzata torna sabato mattina e oggi e domani sono le ultime due sere libere, delle cinque che mi ero pregustato. Mi ero prefisso grandi uscite e gran rimorchi e invece non ho fatto assolutamente nulla, ieri sono finito a guardare un film di cassetta. Sono indeciso per oggi e domani. Qui hanno aperto un night, finalmente, e avevo una mezza intenzione di visitarlo; ma farmi ballare addosso da una donna nuda per quanto bella senza poi scoparla non mi va, mi suona di mezza fregatura. Allora potrei chiamare una escort a domicilio, ho dato un'occhiata a un paio di siti prima di andare al lavoro e qualcuna sembra anche sofisticata ed elegante come piace a me. Lo farò? Oppure andrò a Londra di nascosto a gironzolare per Soho infilandomi in qualche sexy shop alla ricerca di coppie da folgorare sulla via di Damasco e poi, per disperazione, nelle porticine anonime delle model da venticinque sterline a quarto d'ora? (Non so quale sia la tua posizione sulla prostituzione: io ho iniziato a servirmene quando mi sono accorto che un giorno più o meno lontano avrei potuto sentirmi costretto a farlo perché troppo vecchio e non più attraente; allora ho deciso di iniziare quando non ne avevo bisogno, addirittura mentre già avevo donne con cui scopare regolarmente, per non dovere poi associare la vista di una puttana alla tristezza della mia vecchiaia).

Domani sera tardi invece ho già in programma di uscire con l'amico di ieri, andando a donne o meglio a guardare le donne scosciate visto che l'ultima volta che l'abbiamo fatto è finita che non abbiamo attaccato discorso con nessuna, tanto che io mi sono detto: ma sono davvero io, o mi sono rovinato definitivamente, o devo soltanto dire basta alla vita al 30% che ho iniziato a vivere da quando mi sono trasferito qui? Non so, mi sento addosso l'angoscia della scadenza, sia perché fra trentasei ore non sarò più solo (prendere in fitto lo stesso appartamento della Fidanzata, sotto quest'aspetto, è stato un errore) sia perché sento avvicinarsi il momento in cui mi resteranno solamente le puttane. Spero comunque di avere cose più eccitanti da raccontarti domani. Perdona la mail così lunga, è che vorrei tanto parlarti fra stasera e domani, ti prego concedimelo.

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