martedì 13 settembre 2011

Dopo una mail così perfetta

Dopo una mail così perfetta e compiuta ho dovuto far trascorrere alcuni giorni, che forse non saranno stati di completo silenzio perché io e lei continuavamo comunque a sentirci via sms, o addirittura al telefono, intessendo della nostra presenza la vita dell'altro costantemente ma non invasivamente. Solo quando ho sentito di poter ricominciare a scriverle senza essere travolto dall'insopprimibile desiderio (o destino) di masturbarmi non appena i polpastrelli sfioravano la tastiera, ho ricominciato:


Riemergo a lavoraccio appena finito e a vita sessuale, e possibilmente non solo, ricominciata. Domenica pomeriggio ho interrotto l'astinenza con la Fidanzata scopandomela sul divano in soggiorno; ieri sera, dopo avere visto un film con lei, me la sono scopata sul suo letto in maniera più tradizionalmente coniugale e stamattina, prima di andare al lavoro, quando è venuta a darmi il bacio del buongiorno me lo sono tirato fuori e gliel'ho messo in mano finché non mi ha fatto venire - stringendomi da dietro di fronte a uno specchio. Infatti ho lavorato in maniera molto rilassata. Domenica soprattutto abbiamo rifatto una cosa che non azzardavamo da sei mesi: mi sono steso nudo sul pavimento e lei, in intimo e scarpe bianche col tacco alto, mi ha dato i suoi piedi da osservare e leccare prima di venirne schiacciato. Poi, quando ha visto che era durissimo, c'è saslita sopra fino a che non sono venuto. E' un gioco che ci concediamo di rado, visto che sessualmente abbiamo una chiara gerarchia in cui io domino e lei subisce, io comando e lei ubbidisce, io decido quando deve aprirsi e lei si adegua; ma lo facciamo come deliberato capovolgimento, e mi ha detto che la eccita l'idea di essere costretta a dominarmi. Ieri era con me a una conferenza e indossava un abito nero aderente, con sotto autoreggenti e mutandine che - appena rientrati a casa - sono volate via. Mi ha promesso che alla prossima conferenza non se le metterà; si ricorda ancora della volta in cui l'ho fatta venire da casa sua a casa mia nuda sotto un vestito estivo leggerissimo, ed era arrivata bagnatissima. In tutto questo, fra sogni e pensieri, mi sono reso conto che in ogni mio orgasmo c'è un tuo ricciolo, non importa se sono da solo o con la Fidanzata o con un amante o in un'orgia. Poiché sei stata la donna che mi ha fatto godere per prima e meglio, un attimo prima dello schizzo è come se la tua immagine si sovrapponese alla realtà e la tua mano mi stringesse il cazzo in ogni possibile contesto. Per questo ogni giorno, continuamente, io ti contemplo e godo come desideri: non posso farne a meno. Spero che abbia goduto anche tu a P*** , spero di esserti venuto in mente nelle tue onde di piacere.

Lei:
Mi lusinga sapere che un po' mi senti durante i tuoi orgasmi lontano dalle mie mani. Io sono gia' rientrata, ma mentre passeggiavo per P*** mi chiedevo in quale angolo mi avresti inchiodata, quale parte di citta', di centro, di vicolo ti saresti scelto come scenografia dei tuoi feticismi sul mio corpo. La mia e' stata una rapida incursione ma con alcuni momenti decisamente meritevoli. Primo fra tutti quello in bagno: entro per fare pipi' e il Fidanzato si intrufola quasi di prepotenza chiudendo dietro di se' la porta che ci separa da un breve corridoio, quindi dalla cucina dove sua madre sta finendo di cucinare, suo padre e' in giro per casa. Mi osserva mentre sono seduta sulla tazza, mi fa alzare quasi a forza e mi gira. Con la faccia al muro in quel momento le piastrelle del bagno sono tutto il mio universo, mi apre furente, a fatica trattengo un gemito che e' sorpresa, godimento e una strana sensazione, sottomissione mista a consapevolezza. Gode come un forsennato poi si stacca, esce mentre io sono ancora appoggiata al muro, sgualcita, mutandine e pantaloni alle caviglie. Controllo di non avere segni sul viso, tiro lo sciacquone e raggiungo gli altri pronta per la cena.

Io:
Ho molto amato l'incursione in bagno del Fidanzato, che mi ha permesso di vederti sovrapposta ai corridoi e ai bagni che conosco io e di sentirmi nello stomaco l'emozione di venire scoperto insieme a voi, da questi genitori sconosciuti di un uomo che per me è ancora sconosciuto se non per i tuoi racconti: e del quale non conosco il volto ma so soltanto che gli viene duro quando siete nudi in spiaggia, che guarda porno in abbondanza ma non con te e che ti fa godere come meriti ma non (poiché non è sovrumano, credo) quanto desideri. Il suo cazzo fa ormai parte dei miei pensieri e delle mie fantasie. Mi rende geloso quando voglio che tu sia mia ma mi sembra di venire beneficiato da lui, benché indirettamente, quando riesco a cogliere uno spiraglio sulla vostra intimità e mi accorgo che, mentre lui ti sbatte al muro, un tuo sguardo fugace cerca la mia testimonianza dell'atto. E' come essere lì. E' come se lui avendoti ti sottraesse a me ma io potessi averti un po' di più solo quando lui ti ha; ed entrambe le sensazioni cooperano a un'eccitazione appuntita, che mi fa battere il cuore e mi rinsecchisce la gola. La scena del bagno - quest'irruzione del suo cazzo e dei miei occhi nella tranquilla quotidianità di famiglia - mi ha fatto venire voglia, rimpianto quasi, di una vita in cui il sesso permei ogni angolo dell'esistenza e si provi la felicità piena, orgiastica, di fare tutto con tutti. Ma questa, come ogni felicità, è irraggiungibile e temo esista solo nell'immaginazione. Il Fidanzato che ti monta in bagno mentre sua madre sfaccenda in cucina mi ha ricordato, con salto logico notevole ma in cui forse mi seguirai, un video che avevo visto con la mia Ex. A lei piacevano oltremodo i video omo e bi, a me molto meno ma mi adeguavo di tanto in tanto perché le facevano proprio perdere il controllo, li guardava e ne parlava con la sua migliore amica che ne era proprio maniaca. Questo mi era piaciuto. Iniziava con vari passeggeri - singoli e a coppie, etero e omo, ma tutti giovani e di bellezza impeccabile - che salivano a bordo di un volo intercontinentale. Di notte, un lui e una lei approfittavano per sgattaiolare in bagno e lì iniziavano a scopare. Mentre erano nudi, la porta si apriva e un maschio li sorprendeva; lei, senza perdersi d'animo, gli proponeva di unirsi a loro su dei sedili liberi e lì cadeva ogni tabù: lei succhiava loro, loro si toccavano a vicenda, lei leccava il culo di uno che leccava il culo dell'altro, insomma tutte le combinazioni possibili con gran spargimento di sborra alla fine. Ed era l'inizio di una deregulation sessuale onnicomprensiva: i due piloti (maschi) nel segreto della cabina di guida; due hostess (femmine) nel cargo; una passeggera che si era svegliata con un passeggero che guardandola dormire se l'era tirato fuori; uno che lo succhia a un altro e viene interrotto dall'arrivo di una hostess che si mette a succhiare entrambi; e così via. Immagina l'orgia vera, perfetta, in cui non si ha paura di nessun atto e in cui basta uno sguardo a esprimere voglie inconfessate da anni. Basta mostrare il cazzo o aprire le gambe davanti a uno o una che ti piace per poterlo avere senza freni. Immagina la coppia che era in bagno che torna sui sedili, gravata dall'imbarazzo della propria marachella, e dietro la tenda blu trova un groviglio di una decina di corpi, sporchi di succhi vaginali e di sperma, sfiniti da un orgasmo collettivo all'ennesima potenza e intenti a baciarsi e leccarsi senza distinzione di identità corporea. Stamattina, ricordandolo, sono andato a cercare questo video colossale, un film di un'ora e mezza, e me lo sono guardato in santa pace. Ho goduto tantissimo immaginando che mi spiassi.

Lei: 
E' vero spesso sono lì, acquattata a spiarti cercando un lampo fugace nei tuoi gesti, nel tuo sguardo, quella scintilla che va ben oltre il piacere contingente. Lo riconosco perché è lo stesso bagliore che per un istante mi sorprende quando io stessa godo lontana da te e mi è piaciuta la tua descrizione, la sensazione di non avermi e potere al contempo arrivarmi vicinissimo ma solo nel momento in cui appartengo a un altro. Ed e' vero anche che desidero sempre molto, forse troppo, continuamente voglio tutto, voglio di più, voglio anche ciò che non esiste purchè sia totalizzante, assoluto e mi faccia sentire completamente assorbita; perché le cose cose trattenute e elargite stancamente mi danno solo l'insipido sapore di un ché uscito male, non goduto appieno, vano. In realtà è questo stesso desiderio mai del tutto appagato che ogni tanto brucia e mi rende un po' malinconica e astiosa, una belva che ha saltato il pasto.

lunedì 12 settembre 2011

Stanotte ho sognato la Statua

Stanotte ho sognato la Statua. Si tratta di una giovane donna che conosco da parecchi anni e attorno alla quale si è progressivamente venuto a costruire il mio ideale estetico di donna: un fisico statuario, appunto, con capelli biondi lisci e occhi verdi, lineamenti poco regolari ma messi insieme nella maniera giusta (tipo Uma Thurman, insomma), così da risaltare in una bellezza potenzialmente sconvolgente perché difficile da afferrare e comprendere, nel contrasto con una cura maniacale per i dettagli e la capacità di non farsi mai sorprendere fuori posto nell'acconciatura, nel trucco, nell'abbigliamento e negli accessori. La Statua è la donna assoluta, per certi versi.

Ho sognato che fosse seduta alla mia sinistra. Eravamo in ciò che sembrava un'automobile ferma e io avevo difficoltà a contenere l'entusiasmo del trovarmela di fianco: un misto di sorpresa per la sua presenza (per ragioni logistiche non la vedo quasi mai), di gioia per la sua bellezza, di timore per la sua intoccabilità, di eccitazione animale per la sua sensualità. Alla fine, solo alla fine del sogno, ho trovato il coraggio di allungare la mano in una carezza che dal volto è scesa fin sotto ai suoi vestiti, fino al suo seno più lontano di cui saggiavo il capezzolo. Mi sono svegliato di soprassalto, mezzo soffocato da un'erezione.

Non trovo casuale che, stando alla posizione in cui eravamo seduti in quest'ipotetica automobile, lei risultasse alla guida. Nel nostro rapporto comanda lei, che ha deciso di farsi ammirare senza concedersi. Lascia che la riempia di complimenti via mail o via sms, ora incoraggiandomi a continuare ora non rispondendo. E' una sfinge del corteggiamento. Le mando regali o fiori (io! regali! fiori!) ai quali reagisce con composta degnazione, promette sempre di accettare un invito a cena che non sembra poter arrivare mai.

L'avevo sognata solo un'altra volta in vita mia, molto tempo fa. Me l'ero ritrovata direttamente a letto, col corpo nudo e candido come se fosse di soffice marmo. Ma lei non mi consentiva di raggiungerla, e più la vicinanza si faceva promettente più la distanza benché minima si faceva intollerabile. Mi concedeva solo di masturbarmi in onore della sua bellezza. Ricordo ancora la macchia giallastra sul lenzuolo.

Toccandola stanotte ho avuto la sensazione di avere infranto un tacito patto di purezza e mi ha assalito un senso come di sgomento, di paura per cosa sarò (in)capace di fare con lei.

domenica 11 settembre 2011

Continuo a leggere e a rimpiangere

Continuo a leggere e a rimpiangere. Scrive lei:


Cio' che mi chiedo ora e' quanto effettivamente ti procurino godimento, estemporanee o reiterate che siano, le scopate con le altre, quelle intendo conquistate in giro. Rimani sempre soddisfatto? Sono sempre all'altezza della aspettativa della caccia? Tra l'altro probabilmente in Italia vai anche un po' di rendita e godi del frutto di reti tessute in modi e tempi diversi rispetto a O***, immagino. E poi forse si', se la Fidanzata cerca di sedurti per far piacere a te e non per soddisfare anche se stessa pienamente qualcosa prima o poi stride (e' una sottile sfumatura credo). Dopo giorni stremanti oggi le mie cosce iniziano ad avvampare e un certo languore inizia a scendere lungo la schiena fino al bacino. Stanotte forse ti pensero'.

E io, che se c'è da forzare qualcosa in senso più spinto non mi lascio mai pregare:

Mi hai pensato, poi, ieri notte? Io alle dieci ero già tracollato (da qualche notte dormivo malissimo pur continuando ad alzarmi molto presto) ma nel pomeriggio ho dato sfogo alla mia voglia se non di fare almeno di pensare qualcosa di porco. E allora eccoti in una vestaglia di seta tipo kimono, slacciata e aperta in modo da evidenziare il solco fra i seni e il pelo sul taglio, e chissà perché con gli occhiali da vista. Uscivi sul terrazzo di casa tua e, vedendomi, invece di coprirti mi dicevi che speravi di stare da sola per sdraiarti su un lettino da sole e masturbarti un po'. Mi sussurravi civettuola e innocente che ti piace masturbarti, calcando le sillabe di quest'ultima parola; e io ti chiedevo se potessi, in cambio del lasciartelo fare senza interferenze, stare lì a guardarti. Accettavi. Ti sdraiavi sul lettino, lasciavi che la vestaglia cadesse dai due lati scoprendo del tutto il tuo corpo nudo e iniziavi a carezzarti i seni, l'ombelico, le cosce, come se andassi alla scoperta della tua pelle. Poi prendevi piano a pizzicarti le labbra, schiudendo sempre di più le gambe mentre deglutivo. E poi mi chiedevi di passarti il vibratore, specificando "quello piccolo", fra i tre o quattro posati di fianco al lettino, e lo prendevi dalle mie dita tremanti. Di lì a poco sentivo i tuoi gemiti farsi incontrollati e tradursi in urletti incuranti di chi, così all'aperto, potesse sentirti. Era bello vederti godere da sola così a pochi centimetri di distanza, in piedi, verticale a perpendicolo sul tuo corpo sdraiato, che vedevo al contrario essendomi sistemato dietro la testiera del lettino, con la cascata dei tuoi capelli che finiva a pochi centimetri dai miei piedi. Mi masturbavo anch'io e tu, essendoti riavuta dall'orgasmo, mi consideravi con occhi nuovi, da sotto in su attraverso le lenti, allungando all'indietro la mano destra per raggiungere i miei coglioni e carezzarli, strofinarli, strizzarli secondo il tuo capriccio. Stuzzicato così non potevo reggere a lungo e infatti me ne venivo trionfalmente sull'immagine del tuo corpo, dipingendo liquidi ghirigori sul tuo volto dal quale avevi tolto gli occhiali appena sotto la tua mano avevi sentito premere le gocce più urgenti. E questa fantasia mi ha fatto ripensare al libro che proprio ieri ho finito di leggere, un romanzo naturalista dell'Ottocento in cui si tratta la masturbazione come nevrosi e se ne analizzano le conseguenze pratiche, sociali e cliniche, desumendo che comporti o la follia oppure il suicidio. Non essendo ancora arrivato a nessuno di questi due estremi, ho vita e lucidità sufficienti a dirti che sì, sicuramente in Italia vivo di rendita ma fino a un certo punto, visto che sto iniziando a circolare attorno a donne relativamente nuove ma che soprattutto miro a portarmi a letto donne che ancora non si sono sfilate le mutande in mio onore. E per confermarti che vista la lenta, accurata selezione - e visto il fatto che molte donne che mi conoscono sanno o intuiscono che io sia perverso - le mie scopate italiane sono di gran soddisfazione o almeno come tali le ricordo; fermo restando che l'eccitazione più grande raramente si prova per la preda ma più spesso per la caccia. Spero che qualcuno lì dove sei stia venendo per te, mi piace immaginarti così.

E lei, visibilmente scossa:

Mi e' piaciuta la tua fantasia, mi ci ritrovo anche se ormai gli occhiali praticamente non li porto piu' benche' ci veda progressivamente sempre meno, le lenti sono la mia salvezza.Immagino i tuoi coglioni belli pieni, con la pelle tesa e calda come a voler amplificare e sintetizzare l'eccitazione che in realta' ti percorre interamente. Vorrei sentirti tremante, il respiro che quasi si rompe mentre il tuo sguardo mi copre tutta, si avvicina sui dettagli del mio corpo e poi di nuovo si allontana, come si fa davanti a un dipinto. E mentre mi abbandono sarei io medesima un unico tremore di eccitazione e timidezza insieme. Tremo un po' anche ora. Poso le mie labbra sul tuo sguardo, sono gia' un po' bagnata.

E io, ancora:

L'idea di te come dipinto dal quale avvicinarmi e allontanarmi, scrutare in tralice la pelle e perdermi nel contrasto fra dettagli e cornice mi ha davvero affascinato, penso che sarà uno dei primi feticismi che ti chiederò di mettere in pratica se mai capiterà; di sicuro mi ha conservato dentro una lieve, calda eccitazione per tutta la sera, anche se non ho potuto masturbarmi perché non ero solo (spero che tu l'abbia fatto), e stamattina mi ha fatto svegliare con l'erezione - anzi, mi ha fatto svegliare per l'erezione - dovuta alla tua immagine. E ancora non mi sono toccato, perché ho voluto custodire questa foia sotterranea che come hai detto tu mi cuoce a fuoco lento; mi sono pasciuto del premere della mia voglia contro gli atti della quotidianità, il tirarlo fuori per la pipì e saggiare orgoglioso la sua consistenza fra due dita, il vederlo rifiutarsi di non ergersi sotto il getto della doccia, il costringerlo nelle mutande e l'andare in biblioteca chiedendomi se le donne che mi incrociavano per strada immaginavano la mia erezione. E ancora l'accavallare le gambe, con gli occhi sui libri, e lo spostare il corpo sapendo che i miei coglioni sono ancora tesi, pieni e tutti tuoi.

E lei, forsennata:

Ebbene si', ieri sera mi sono abbandonata a una performance di cui saresti stato certamente fiero e che ha lasciato un po' stupita anche me stessa. E' stato un crescendo progressivo, sempre piu' forsennato e lascivo, mi sono strusciata, toccata, penetrata senza alcun ritegno perdendo la cognizione del tempo. Dopo il primo orgasmo sono rimasta languida tra le lenzuola col pensiero ancora fisso alle tue ipotetiche reazioni. Dopo un tempo indefinito a meta' tra il sonno e la veglia, questa volta a pancia in giu', ho ricominciato a strusciarmi fino a ricadere in un vortice di assoluta perdizione che mi ha costretta quasi a imprecare tanto era il godimento della penetrazione. Pazzesco. Per mia fortuna sono pratiche che fino a questo momento non mi hanno dato nessun disturbo nevrotico o altri problemi cui accennavi, e a ogni modo credo che non bisognerebbe mai sfuggire o reprimere le proprie pulsioni. Mi considero fortunata perche' ogni mio atto e' sempre frutto di un senso di liberta' e indipendenza che davvero non scambierei con niente altro al mondo. Contemplami e godi.

E io, felice.

sabato 10 settembre 2011

Oggi è una giornata in cui non ne va giusta una

Oggi è una giornata in cui non ne va giusta una e allora cerco consolazione nella rilettura parossistica delle mail di Anais, almeno, cercando di interpretare le sue parole e le mie risposte come fondi di caffè stantio.

Lei: Talvolta mi sembra di percepire vivamente ogni tua voglia, un desiderio bruciante forse riflesso del mio. E forse prima o poi daremo il via a reali sessioni di godimento (intendo con entrambi nello stesso luogo nello stesso momento alla faccia del principio di indeterminazione), allora ti chiederò di offrirmi un caffè e poi, probabilmente, molte altre cose. Non ci basterà certamente ma avremo attraversato lo specchio. In ogni caso se tu mai pensassi di poter o voler avere solo la mia carne (ma so che non è così) oltre ad offendermi rimarresti con un pugno di mosche perché sarebbe impossibile, otterresti solo una vaga ombra di ciò che sono. Non potrei altrimenti sacrificarmi a te e insieme possederti come voglio (nonostante la timidezza).

Io: Dopo la pioggia torrenziale di ieri che mi aveva lasciato profondissime occhiaie, oggi è venuto fuori un sole inatteso che adesso inizia già a tramontare ma che mi ha attaccato, durante la rapida uscita per la pausa pranzo, un desiderio indefinito. Allora invece di mangiare il panino al solito posto mi sono spinto fino al centro dove ho fuso i miei passi con quelli di gente talvolta più giovane, forse più sfaccendata, magari più felice; e in un bar dove mi ero infilato per un caffè ho conficcato gli occhi nella scollatura - poco significativa ma relativamente generosa - di una che mi ricordava vagamente la mia Ex, con annesso rimpianto di dolcezze e orgette e perfetta intesa sessuale che ciò nondimeno non è bastata a evitarci la rovina del rapporto. Ecco, appunto, la mia Ex è giovane (avrà 22 anni ora, forse 21) e per quanto non rientri nella fascia di gioventù più vitale in assoluto può vantare la sicurezza di una famiglia abbastanza ricca, di un'università nel posto in cui è nata e di un gruppetto di amici stabili e fidanzato fisso. La invidio? Più probabilmente invidio me stesso quando avevo la libertà e il tempo e l'energia di stare dietro alle sue voglie. Qui, ripeto, continuo a vivere al 30%; mi alzo troppo presto, faccio troppe cose insieme e solo occasionalmente - come oggi pomeriggio - sento risorgere la voglia sana, energica, non l'ossessione dovuta alla prolungata astinenza. Ieri, nell'oretta di libertà in cui io ero a casa e la Fidanzata no, ti ho mandato quel paio di sms e mi sono masturbato pigramente, ma senza riuscire a venire prima che la Fidanzata tornasse; al che mi era passata tutta la voglia tanto che non sono nemmeno riuscito a finire di vedere un film con lei, cascando dal sonno. Ora questo mi chiedo riguardo al tuo Fidanzato - dopo sette anni non ti sei annoiata? O vi fomentate a vicenda con consapevoli tradimenti? Mi ha molto colpito la scena di voi su una spiaggia nudista e sarei curioso di sapere di più riguardo a queste vostre abitudini (ogni tanto, se leggo su un forum testimonianze di coppie nudiste o scambiste, non solo sospetto che possa trattarsi di voi ma quasi ve lo auguro). La mia Fidanzata continua a dire che lei vorrebbe fare chissà cosa ma ho l'intima sensazione che sia piuttosto inadatta, e soprattutto da quest'estate in cui abbiamo iniziato a progettare di trovare un'altra coppia con cui giocare o o di darci all'esibizionismo più o meno spinto non c'è stato un momento che ci sia parso adatto, non c'è stato un momento in cui io non venissi sopraffatto dalla noia e dal sonno. Oggi pomeriggio sarebbe stato ideale ma, come sempre da quando sono qui, non solo non l'ho cercata per provare a fare qualcosa, non solo non ho né attaccato discorso né quanto meno sorriso all'approssimativa sosia della mia Ex ma mi sono voltato e sole nonostante sono tornato di mia spontanea volontà al lavoro in attesa che l'orario d'ufficio finisca anche oggi.

Lei: Il mio stato di eccitazione e le mie voglie non sono sopiti. Sono anzi forse aumentate e non dipende nemmeno dalla lontananza dal Fidanzato che c'era anche prima. Il mio fidanzato. Ho spesso pensieri e sentimenti altalenanti sulla nostra storia, ultimamente sento maggiormente la differenza tra i nostri modi di vivere e il fatto che vorrei accanto qualcuno di piu' simile a me. Dall'alro lato invece continuo a essere profondamente legata a lui. Nonostante tutto. Nonostante le mie scappatelle che lui assolutamente ignora.Non ho molto modo di annoiarmi perche' probabilmente siamo spesso lontani e in piu' appunto non sono propriamente la piu' fedele anche se devo ammettere che non godo con nessuno come con lui. Non mi annoio perche' riesco a trovare nutrimento quasi ovunque. Ma certo non escludo che se convivessimo potrei non reggere. Ho continuamente bisogno di nuovi stimoli, non mi accontento e non mi si soddisfa facilmente e tutto cio' potrebbe sicuramente entrare in contrasto con un certo quotidiano che pure ogni tanto vorrei provare. Perche' credi che la tua fidanzata non sia adatta a certe cose? sono alcuni segnali che ti ha dato? Io mi chiedo spesso come potrei reagire, mi piacerebbe sperimentare di piu' ma avrei bisogno di condizioni adatte, non tutti mi vanno a genio. Per capirci, per tornare sulla Millet, diversamente da lei non mi adatto a chiunque comunque, poi certo dipende ma pur essendo generosa seguo il principio del mio piacere. Dall'altro lato invece come lei non prendo l'iniziativa ma mi faccio/farei coinvolgere ben volentieri. Se certi uomini sapessero quanto in realta' potrebbero osare e invece lasciano stare ...

Io: A parte il fatto che la trovo molto carina e che c'è dell'indubbio affetto reciproco, resta inoppugnabile che la vita sessuale va a quanto pare bene per lei e male per me. Ha avuto enormi problemi a sciogliersi a letto e tuttora non mi sembra che riesca a raggiungere un orgasmo completo. Sostiene di non avere alcuna esperienza precedente e temo che anche da sola non si sia mai lasciata andare, e tutte le volte che o accetta di vedere dei porno o dice che vorrebbe tentare con me i rapporti affollati che ho avuto con altre donne, dalla maniera rigida in cui si esprime si vede che lo farebbe solo per accontentarmi e indipendentemente dalla propria effettiva volontà di godere. Poi ci sono altri problemi fuori dal letto ma li tralascio. Il dato di fatto è che ho progressivamente meno voglia di scoparmela e sempre più di andare a letto con qualsiasi donna vedo per strada. Io sono convinto che il tradimento reciproco sia l'unica maniera di far sopravvivere un rapporto (parlo in generale, mica solo di noi due); penso che il tuo Fidanzato possa ritenersi fortunato perché stai con lui da tempo e sei riuscita a trovare la percentuale giusta di tradimento (fisico e intellettuale) per poter continuare a desiderare di stare con lui. Poi certo influisce anche il caso che tu goda con lui come con nessun altro, il che l'altra notte mentre non riuscivo a dormire mi ha reso curioso di star seduto su una poltrona a guardarvi mentre voi vi date da fare sul letto senza alcun ritegno.

La Fidanzata intanto insiste a furia di mezze parole che questo weekend vorrebbe fare l'amore ma sinceramente al momento non ne ho molta voglia (poi probabilmente lo farò, ma già il fatto che si ci riduca a farlo solo il sabato e la domenica non è un buon segno). Ieri sera, per esempio, prima di andare a letto mi ero eccitato guardando un lungo filmato anche piuttosto attraente (C'erano due donne americane dal look mediterraneo, capelli neri con la permanente e grossi seni di plastica; si sdraiavano in bikini al bordo di una piscina privata e, nonostante fisicamente si somigliassero, qualcosa lasciava intuire che ci fosse un pregresso rapporto gerarchico tale che le chiamerò pertanto una la Serva e l'altra la Padrona, per quanto in realtà il video non mostri alcun rapporto di dominazione dell'una sull'altra. Le due si tolgono la metà di sopra del costume e restano in topless a prendere il sole ciascuna sul suo lettino finché non arriva qualcuno che plausibilmente era lì a fare dei lavori nella villa, e che chiamerò il Villico perché nel rapporto gerarchico pregresso sembra collocarsi al di sotto della Serva. Mentre costei ci parla restando a seno scoperto la Padrona si copre a stento i capezzoli con l'avambraccio. L'uomo rientra nella villa ma dopo un po' di relax la Serva, come se sospettasse qualcosa, si leva dal lettino e va dritta in casa, con passo wagneriano, mentre la telecamera le segue il culo. Nel bagno - uno di quei bagni ariosi con i pezzi nuovi e scintillanti e un'enorme finestra da cui entra prepotentemente il sole - sorprende il Villico a farsi una sega guardando la Padrona attraverso la finestra, con pantaloni aperti e boxer appena discosti per tirarselo fuori quanto basta. La Serva non si lascia intimidire e mentre il Villico tenta di coprirsi, molto lentamente per la verità, e di addurre scuse plausibili, lei gli afferra la base del cazzo con due dita e mi fa notare, in favore di telecamera, che si tratta di un bel cazzo, devo ammetterlo, lungo e duro e aerodinamico quasi, tanto che non posso fare a meno di pensare che un cazzo del genere ti sarebbe piaciuto oltremodo. Poi si china e lo lecca a lungo prima di iniziare il pompino e vanno avanti finché la Padrona, insospettita dalla prolungata assenza della Serva, entra dal finestrone del bagno e trova lei con la schiena appoggiata sul coperchio del water chiuso, completamente nuda, mentre il cazzo del Villico altrettanto nudo entra ed esce forsennatamente dalla sua fica. Prima di muoversi, la Padrona s'è rimessa il bikini e ciò le dà un'apparenza di rispettabilità di fronte alla perdita di ogni contegno alla quale si sono esposti il Villico e la Serva infoiatissimi. La Padrona, neanche troppo sorpresa, resta lì come se non sapesse bene per cosa propendere e la Serva scivola verso di lei iniziando a passarle i palmi delle mani dalle lunghissime unghie smaltate sul poco tessuto del bikini, che lascia scoperto mezzo culo e tre quarti di ciascuna tetta, fino a che non se la trascina vicino al cazzo che ha ricominciato a prendere in bocca. E ora è la Padrona che ne saggia la base con due dita e quasi lo spinge nella bocca della Serva che poi affianca per un succoso pompino stereo, che ha il suo culmine nel momento in cui stritolano il cazzo fra le loro quattro tette, abbracciandosi in ginocchio l'una di fronte all'altra. Poi, chiaro, il Villico se le scopa entrambe; ma ciò che mi ha ispirato, andando un po' avanti veloce, è che progressivamente sembrassero assomigliarsi sempre più, tanto che a un certo punto non sono più riuscito a distinguerle e ho visto il Villico tirare il cazzo fuori dalla fica di una di loro messa a pecorina sul pavimento e sborrare sulle tette che l'altra in ginocchio lì di fianco gli porgeva senza che potessi più capire chi fosse la Serva e chi la Padrona) e ho preferito farmi una rapida sega della buonanotte in bagno piuttosto che fare l'amore con la Fidanzata che stava guardando un film romantico degli anni '50 in camera sua.

In Italia sarebbe diverso perché potrei trovare più facilmente qualcuna da scoparmi in alternativa: fai conto che a settembre, quando sono stato in Italia per una settimana, tre ore dopo essere atterrato stavo già scopando con una in una città e la sera prima di decollare stavo scopando con un'altra in un'altra città e questo vorrà pur dire qualcosa, spero, forse potrebbe porre fine al senso di frustrazione che mi piglia ogni volta che qui vedo una donna per strada (ossia circa una persona su due). Penso che per te sia diverso perché sei donna e come tale vieni comunque cacciata, mentre essendo maschio sono io che devo andare a caccia e se non mi muovo le prede sono altrui; e plausibilmente questo, insieme alle varie altre difficoltà logistiche, mi precipita in uno sconforto che ha come effetto un calo della libido dovuto alla consapevolezza di quanto velleitarie siano le mie voglie di fronte alle donne che ho di fronte. Per esempio l'ultima volta che ero nella biblioteca dalla quale ti sto scrivendo, due giorni fa, di fronte a me c'era una bionda longilinea con shorts di jeans, collant scuri e una maglietta con la scritta "Barbie". Avevo una voglia tremenda di attaccarci discorso ma non l'ho fatto, e il risultato è stato che stanotte ho sognato di entrare in un cinema, che poi scoprivo essere invece una sala conferenze, dove rivedevo la biondina alla quale per mio diletto avevo aggiunto un paio di tette ben più importanti, mi ci sedevo di fianco e lei, coprendomi con una coperta arraffata da non so dove iniziava subito a masturbarmi mentre spingevo lo sguardo nella scollatura - aveva una felpa aderente con apertura a cerniera aperta abbastanza da far vedere che sotto non indossava nient'altro. E stamattina, prima che la Fidanzata entrasse a darmi il casto buongiorno, il primo pensiero è stato: vuoi vedere che se avessi sorriso o parlato alla bionda lei avrebbe prima o poi allungato la sua mano sul mio nevroticissimo cazzo? Allora sono tornato in biblioteca e lei non c'era più.

mercoledì 7 settembre 2011

Le statistiche qui di fianco

Le statistiche qui di fianco sono impietose nella loro immobilità, ma ciò che per me conta è che questo blog sia visitato da una e una sola persona (gli altri cinque miliardi sono abbastanza superflui), l'unica capace di scrivermi:

In qualche modo, come uno strano background anche stanotte sei stato piu' presente che mai, continuamente, in modo quasi incosciente, sentivo la tua presenza anche in momenti onirici nei quali non eri chiaramente manifesto. Stamattina avrei voluto svegliarti e sorpendere la tua erezione calando su di essa con delicatezza. Ti lascio il leggero tocco dei pensieri augurandoti una giornata di godimento.

E io riempivo la metà lasciata vuota dal suo ragionamento:

Indubbiamente vedendoci tutto sarebbe diverso, non avrei remore a raccontarti a voce ciò che preferirei non mettere per iscritto, ovvero come mi sono sfogato venerdì prima che tornasse la Fidanzata - e non mi riferisco alla forsennata, apocalittica sega che mi sono impartito di fronte a una quantità parossistica di porno venerdì mattina prima di andare al lavoro; atto che mi ha lasciato svuotato per tutto il resto del giorno tranne che, paradossalmente, per la voglia di altro e diverso sesso. Non avrei remore nemmeno a orchestrare con discrezione il tuo piacere, riempendoti di me con la consapevolezza che non ti basta, architettando attorno al tuo corpo trame perverse di cui tu saresti la vittima e l'artefice, la sascerdotessa e la puttana. (Intanto mi ha scritto l'amica che a dicembre avevo accompagnato nel cinema porno: stanotte mi ha sognato e dice di esserne uscita con il seno rigonfio, i capezzoli che spingevano contro la maglietta notturna, la fica fondente e soprattutto una voglia insopprimibile di scrivermi, cosa che non fa mai). Nella mia testa tu sei sempre la mia adorata moglie vergine, ammantata di consumata quotidianità e di sacra intoccabilità al contempo, e ciò mi piace molto, a ogni erezione mattutina mi sento scopato dalla tua anima.

martedì 6 settembre 2011

Forse le mail migliori sono quelle brevi

Forse le mail migliori sono quelle brevi, ed è un peccato ammetterlo per me che sono prolisso e onnivoro nel sesso fatto e narrato. Non riuscirò mai a raggiungere la sublime perfezione della brevità essenziale di questa lettera della mia Anais:

Mi getta sempre in una strana condizione immaginarti mentre mi pensi o ricordi episodi che ci riguardano. Mi sento avvolta in un'aura di erotismo inaudita e durante queste serate follemente masturbatorie talvolta il mio pensiero si congiunge al tuo, al tuo bacino che si struscia voglioso. Se solo potessi sentire quanto mi apro in quel momento. E mi hai fatto tornare in mente una volta in cui mentre ti stavo sopra strusciando l'una contro l'altro godemmo di un piacere vorace e mai placato.

Io, figuriamoci, sono più lungo (e poi si dice che le dimensioni non contano). A queste tre righe impeccabili ho risposto con un'omelia che non finiva più, nella quale mi riusciva difficile contenere i traboccamenti della mia eccitazione, di più, del mio entusiasmo alla sola idea di conoscere una donna come lei:

Anch'io, anch'io cerco voracemente il tuo corpo assente contro il quale strusciare il mio, come stamattina quando mi sono alzato prestissimo come al solito e all'accensione del cellulare ho ricevuto il tuo messaggio notturno, e le parole sono scivolate dolcemente dentro di me mentre mi spogliavo ed entravo in doccia, dove finalmente il lento risveglio s'è trasformato in erezione. Ma non mi sono toccato, per vari motivi. Il primo sarà stupido ma è preponderante: se mi masturbo troppo perdo energie e al mattino dopo, quando ho da lavorare, sono uno straccio e non mi va di alzarmi. Il secondo è il basso continuo, ossia che ieri come sempre avrei voluto masturbarmi per te con te, leggendo le tue parole, sentendo la tua voce. Il terzo è più prosaico, in quanto ieri sera è venuto a trovarmi un amico che è restato per ore, e il quarto forse ti farà ridere, ma ti prego di non dirmelo.

Cos'è successo? Che martedì sera è passata a trovarmi una che mi gira attorno da un po' di mesi, con la quale i discorsi sono sempre espliciti e che aveva espresso la curiosità di guardarmi mentre mi toccavo, provocandomi scoprendosi il seno e allargando le cosce sul divano di fronte al mio. Non che sia tutta questa bellezza, ma avevo favorito la sua curiosità accordandole l'appuntamento per via dell'intrinseca perversione sperimentale che trovavo nel suo atteggiamento. Dopo un'oretta che parlavamo - io tormentato dal mal di testa che mi coglie ogni volta che viaggio, lei in attesa del momento in cui me lo sarei tirato fuori o più educatamente le avrei chiesto di sbottonarsi la camicetta nera che già le lasciava scoperto l'ombelico - il discorso non so come è capitato sulla Messa e lei, di tutte le reazioni possibili, s'è messa a ridere senza contegno; e nonostante cercasse di fermarsi il fatto che io fossi cattolico e credessi in Dio le pareva di insopprimibile umorismo, e tanto più trovava inconcepibile il contrasto fra la perversione e la fede. Giuro, è stata quest'ultima cosa che mi ha precipitato nello sconforto, l'idea che non potesse considerare la compresenza di carne e spirito, come se io non conoscessi puttane che pregano tutte le sere e transessuali devote alla Madonna. Ha continuato a ridere finché non l'ho gettata fuori di casa, altro che farmi una sega davanti a lei; e comprenderai che quest'episodio mi abbia levato un po' di voglia.

D'altra parte, mi dico io che invidio il tuo vivere sola flirtante e masturbatoria, la Fidanzata torna sabato mattina e oggi e domani sono le ultime due sere libere, delle cinque che mi ero pregustato. Mi ero prefisso grandi uscite e gran rimorchi e invece non ho fatto assolutamente nulla, ieri sono finito a guardare un film di cassetta. Sono indeciso per oggi e domani. Qui hanno aperto un night, finalmente, e avevo una mezza intenzione di visitarlo; ma farmi ballare addosso da una donna nuda per quanto bella senza poi scoparla non mi va, mi suona di mezza fregatura. Allora potrei chiamare una escort a domicilio, ho dato un'occhiata a un paio di siti prima di andare al lavoro e qualcuna sembra anche sofisticata ed elegante come piace a me. Lo farò? Oppure andrò a Londra di nascosto a gironzolare per Soho infilandomi in qualche sexy shop alla ricerca di coppie da folgorare sulla via di Damasco e poi, per disperazione, nelle porticine anonime delle model da venticinque sterline a quarto d'ora? (Non so quale sia la tua posizione sulla prostituzione: io ho iniziato a servirmene quando mi sono accorto che un giorno più o meno lontano avrei potuto sentirmi costretto a farlo perché troppo vecchio e non più attraente; allora ho deciso di iniziare quando non ne avevo bisogno, addirittura mentre già avevo donne con cui scopare regolarmente, per non dovere poi associare la vista di una puttana alla tristezza della mia vecchiaia).

Domani sera tardi invece ho già in programma di uscire con l'amico di ieri, andando a donne o meglio a guardare le donne scosciate visto che l'ultima volta che l'abbiamo fatto è finita che non abbiamo attaccato discorso con nessuna, tanto che io mi sono detto: ma sono davvero io, o mi sono rovinato definitivamente, o devo soltanto dire basta alla vita al 30% che ho iniziato a vivere da quando mi sono trasferito qui? Non so, mi sento addosso l'angoscia della scadenza, sia perché fra trentasei ore non sarò più solo (prendere in fitto lo stesso appartamento della Fidanzata, sotto quest'aspetto, è stato un errore) sia perché sento avvicinarsi il momento in cui mi resteranno solamente le puttane. Spero comunque di avere cose più eccitanti da raccontarti domani. Perdona la mail così lunga, è che vorrei tanto parlarti fra stasera e domani, ti prego concedimelo.

lunedì 5 settembre 2011

E allora lei, in una mail che devo in gran parte censurare

E allora lei, in una mail che devo in parte censurare perché contiene temi personali che se vorrà rivelerà in prima persona, mi scriveva: "Della mia nuova casa amo proprio il fatto che mi trasmette un'energia erotica meravigliosa. Ed è bellissimo muovermi seminuda immaginando di essere spiata", concludendo un lungo ragionamento che iniziava con la domanda diretta, secca: "Riusciresti a farmi un esempio di qualcosa che ti ho detto o fatto a cui pensi per venire?". Io le rispondevo prontissimo, perché non aspettavo altro:

Ad esempio penso alla nostra telefonata fiume mentre tu andavi in aeroporto, e precisamente al momento in cui ho ammesso di avere iniziato a toccarmi, "a farmi una sega per te" come credo di averti detto, e tu hai risposto con un filo di voce "finalmente" - parola che chissà in quale contesto sarà stata interpretata dalle persone che ti erano attorno, sempre ammesso che ci fosse qualcuno che capisse l'italiano. Oppure penso al messaggio che mi hai mandato dopo la nostra prima telefonata recente, della quale non finirò mai di ringraziarti; il giorno dopo avevo ammesso di essere stato molto eccitato mentre ti parlavo delle evoluzioni del rapporto fra me e la Ex e tu avevi risposto che ti eri immaginata mentre lo tiravo fuori "bello duro". (Ce l'ho bello duro anche ora mentre ti scrivo queste parole dall'ufficio, se ci tieni a saperlo). Oppure penso a quando dopo un lungo scambio di messaggini notturni tu mi hai finalmente concesso - con sole due lettere, "sì" - di telefonarti per godere al suono della tua voce e nell'istante in cui hai risposto, senza darmi la possibilità di dire nient'altro, hai esordito apostrofandomi a metà fra orgoglio e rimprovero con un "Sei insaziabile". Mi piace, mi eccita, mi fa venire insomma il pensiro del momento in cui passiamo dai rapporti formalmente impeccabili a quelli erotici, o meglio ancora il momento in cui tu mi concedi di essere sessuale.

Penso che abbia a che fare con l'educazione diversa che ho ricevuto in famiglia. Come ti dicevo ieri avevo iniziato a masturbarmi molto presto, in maniera inconsapevole premendo il basso ventre contro il materasso da bambino, e anzi in qualche occasione devo essermi addirittura scopato l'orsacchiotto, sempre inconsapevolmente ci mancherebbe, fatto sta che i miei dovevano avere subodorato qualcosa in quanto da un giorno all'altro l'orsacchiotto sparì e tuttora non so dove sia stato nascosto. Nel frattempo però la mia consapevolezza s'era accresciuta e avevo iniziato ad amare tutte le superfici liscie contro le quali potevo strusciarmi fino all'orgasmo: verticale ma soprattutto orizzontale, perfino sul pavimento. Sono stato scoperto innumerevoli volte ma lo facevo pressoché continuamente, non mi si poteva lasciar solo con una piastrella o un cuscino; e quando mi scoprivano c'era ben poco da parlare, volavano solo rimproveri e mazzate. Non avevano forse tutti i torti vista la sessualità che ho sviluppato, a meno che io non l'abbia sviluppata proprio a causa dei rimproveri e delle mazzate.In tutto questo so già come sarai vestita quando ti penserò per godere la prossima volta, sicuramente prestissimo, oggi appena torno a casa, perché non so perché ma mi sono svegliato con un'insistente voglia di fotterti a oltranza nella tua casa surriscaldata.