mercoledì 17 agosto 2011

Continuo a rileggere

Continuo a rileggere la mia corrispondenza con Salomè centellinandola, o come direbbe lei "distillando il piacere". Alla mail che ho trascritto ieri lei rispondeva, fra l'altro: "Mi interessa sapere quali sono le fantasie degli altri su di me, cosa pensano. Nello specifico quali sono le tue e cosa pensi. Quindi ascolterò o leggerò tutto ciò che vorrai dirmi".

Io non sono tipo da farmi sfuggire un invito del genere, pertanto la mia controrisposta è stata un po' più lunga della precedente:

Ieri sera ho fatto ciò che ti avevo promesso, ovvero scopare la fidanzata. Purtroppo non hai potuto spiarci come avremmo voluto io e te (e forse lei, chissà) pertanto ti riferisco rapidamente i momenti salienti. Dopo cena siamo andati in camera sua per guardare L'uomo che guarda di Tinto Brass, che lei stessa aveva scaricato qualche settimana fa per familiarizzare con l'erotismo italiano. Il film non è un gran che, un po' lento, e più della protagonista mi piaceva quella che faceva la cameriera/infermiera, sempre con le tette al vento, sempre con il culo in bell'evidenza, con uno sguardo da troietta anche mentre montava zabaioni con consumata abilità. Se non l'hai già visto, documentati. Verso un terzo del film ho infilato la mano nei jeans della fidanzata e ho iniziato a masturbarla piano piano. Verso metà del film ho dovuto tirarmelo fuori, allora lei prima me l'ha preso in mano, poi s'è sdraiata con la testa sul mio grembo per prenderlo in bocca, infine mi ha lasciato solo a vedere il film stendendosi sulla pancia e prendendolo in bocca sul serio, fra un'interruzione e l'altra per respirare, fino alla fine del film. Appena sono partiti i titoli di coda l'ho spogliata della metà di sotto, lasciandola in reggiseno, mi sono tolto pantaloni e mutande e le sono entrato dentro da sopra. 
Abbiamo scopato così per una ventina di minuti, oltre non ho resistito perché ce l'avevo duro da un'ora e mezza. Ha goduto prima lei e mi ha lasciato lievi segni di unghie sulla spalla sinistra.


E poi ancora, forse eccedendo un tantino per l'entusiasmo del momento:


La tua collocazione nel mio repertorio di amichette non può prescindere dal fatto che tu sia la prima donna che mi ha fatto venire e fra le più perverse, almeno a parole, il che quando penso a te mi apre sempre squarci di passato e di futuro nella mente. Se fossi regolato soltanto dall'istinto sessuale ti avrei avuto per sempre come fidanzata e moglie; ti avrei lasciata libera di godere di tutti gli uomini o donne che desideravi, pretendendo la stessa libertà; avrei organizzato orge per mettere il tuo piacere (e il mio di riflesso) al centro di tutto; ti avrei stimolata nei luoghi più impensabili e quotidiani, ti avrei portata non solo nei cinema porno ma anche nei club privé, nei parcheggi, sulle spiagge per nudisti; ti avrei fotografata, filmata, descritta; mi sarei lasciato fare tutto; mi sarei masturbato di fronte a te nelle pieghe più banali della vita quotidiana, ti avrei spiato col cazzo in mano mentre dormivi, mentre leggevi, mentre mangiavi, mentre pisciavi; non avrei lasciato che una goccia di sperma mi restasse dentro senza che tu non ne fossi in qualche modo responsabile; se fossi morta prima tu mi sarei toccato in segreto davanti al tuo cadavere immaginando che, se fossi morto prima io, tu ti saresti piazzata a cosce larghe davanti alla bara sgrillettandoti in onore del mio rigor mortis. E poi avremmo continuato a scopare nell'aldilà.

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