lunedì 18 ottobre 2010

Ieri sera ho aspettato che la Fidanzata

Ieri sera ho aspettato che la Fidanzata uscisse con gli amici per masturbarmi approfittando di essere solo a casa. Pensavo di essere assalito da sensi di colpa legati al rifiuto implicito nei suoi confronti, pensavo che mi si schiudesse addosso un tifone di dubbi sulla stabilità del nostro rapporto e invece mi sono limitato ad assaporare sentimenti adolescenziali: la gioia dell'essere solo, la trepidazione della porta chiusa, il senso di onnipotenza limitata alle ore che sapevo avrebbe trascorso fuori. E soprattutto, soprattutto, la gioia perversa dello spreco - sapere che un'erezione, del sudore e dello sperma, funzionali al mio piacere, se ne sarebbero andati in un adulterio basico senza che lei lo sapesse mai.

Ho sistemato la poltrona di fronte al portatile. Ho preso un rettangolo di asciugatutto dalla cucina. Mi sono acquattato aprendo l'armadio per disseppellire la scatola dei giochi nella quale ho nascosto tutto il materiale porno, gli aiuti di vario genere e anche le tue mutandine. Ho letteralmente sorteggiato un dvd e, affidandomi alla sorte, anche se la copertina non mi diceva gran che ho predisposto la riproduzione. Ho selezionato la scena che mi attraeva di più nell'anteprima. Mi sono seduto a guardare.

Immagina due donne more, alte, entrambe coi capelli lunghi. Una ha un corpo da modella sfatta, l'altra è stata gonfiata a dovere particolarmente sul seno, che è rigonfio e culmina in due capezzoli di circa dieci centimetri di diametro, appena rosati e completamente uniformi. Delle due preferisco visibilmente quest'ultima, la più artificiale e pornografica; ricordo che si chiama Laura Lion e che al suo corpo fasullo e al suo sguardo vacuo avevo dedicato molti molti pensieri quando avevo iniziato a esplorare il web credendo di ricavarne un piacere infinito come le molteplici possibilità voyeuristiche che mi schiudeva. Tutte e due sono vestite con abiti da puttane, se si possono definire abiti pezzi di stoffa che lasciano completamente libere le zone erogene, se si possono definire abiti delle difese che cadono dopo pochissimi secondi di proiezione quando l'altra si accovaccia a mettersi in posa sorridente di fianco alla fica di Laura, dritta e composta, un righino di pelo nero curato con attenzione millesimale.

Non fa a tempo Laura a chinarsi lei per ricambiare e leccare, che vengono raggiunte da un uomo già pronto - nudo, statuario, in erezione. Lo mette subito in bocca a Laura che era giù, mentre bacia l'altra rimasta in piedi; poi se le scopa una via l'altra. Nella fica da sopra. Nella fica da sotto. Nella fica da dietro. Nella fica dell'una. Nella fica dell'altra. In una delle due fiche mentre la restante si accomoda a cosce larghe su un divanetto e lui la aiuta a masturbarsi ficcandole dentro tre dita forsennate che la scavano come se fossero il secondo cazzo che lui ha sempre desiderato. Nella fica di Laura si vede che gli piace di più: la fa sedere su di sé mentre è sdraiato sul pavimento e se la scopa di schiena guidandola coi palmi delle mani sul culo mentre l'altra, l'anonima, la sparring partner dal volto anonimo si industria a leccarle le tette ma non ci riesce, sono troppo grandi e ballonzolanti ed è costretta a smettere di inseguirle a bocca aperta per posarci sopra le due mani, per posare entrambe le mani su una tetta sola, enorme e perfetta. Dopo questa cavalcata lui non ne può più. Sborra in bocca a Laura - sborra poco, sborra meno di quanto io sborri in quello stesso istante (se guardo un porno riesco a venire a comando, di solito, sincronizzandomi all'eiaculazione sullo schermo, ma non ti prometto niente) nell'asciugatutto che ho accartocciato attorno alla sommità del cazzo per evitare di macchiare la moquette, altrimenti chi la sente poi la Fidanzata?

L'attore nudo dall'inizio alla fine se lo stringe in mano quasi con sofferenza, quasi gli dispiacesse separarsi dal proprio seme, o quasi temesse che tanto il godimento il cazzo gli decollasse come un missile. A malapena si distinguono le gocce che spara nella bocca aperta di Laura ma lei, che le rimesta con la saliva, si volta e lascia cadere due, tre lenti fiotti bianchi nella bocca spalancata che l'altra, la povera attrice di cui mi spiace non sapere il nome, le offre sistemandosi sotto di lei, in traiettoria. E poi vado a lavarmelo.

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